giovedì 11 settembre 2014

Daniza, perdonaci. Qualcuno avrebbe voluto lasciarti in pace.



Questa volta, non so perchè, ho retto il colpo peggio del solito.
Hanno ucciso Daniza. Hanno ucciso una madre.
Milioni di pensieri come schegge nella mia testa.
In cosa dobbiamo ancora avere fiducia? In cosa dobbiamo credere? Sono stufa di sentire discorsi su discorsi sull'uomo, sulla bontà dell'uomo, sulla buona fede dell'uomo. Miliardi di scuse. Tutte buone solo per essere in grado di guardarsi ancora allo specchio domattina.
Non farei del male a chi ha fatto del male a lei, non servirebbe a niente, e i più grandi della storia ce lo insegnano. Ma ciò non toglie che una vita è stata deliberatamente spezzata. Qualcuno dirà: quante vite di esseri umani vengono spezzate ogni giorno? E sono d'accordo: un innocente rimane tale, a qualunque specie appartenga. Ma un pensiero mi buca la testa: se gli esseri umani sono fatti di violenza e la amano e spesso la giudicano necessaria, che facciano tra di sè. Daniza, e con lei tutti gli altri animali innocenti trucidati ogni giorno, è e rimarrà FUORI dalla logica umana, e allora lasciateli perdere! Lasciateli stare! Lasciateli vivere! Loro non scelgono la violenza, non scelgono la guerra, non scelgono di farsi del male solo per divertimento. E allora, lasciamoli fuori da tutto questo. Da tutta questa logica strettamente umana.
Mi ha fatto sentire così stanca questa notizia, che tutto mi è apparso piccolo e inutile. A partire da questo blog fino ad arrivare a tutti i nostri problemucci quotidiani, che ci fanno esaurire, ci fanno esasperare, ci fanno piangere, ci fanno essere scontenti della vita.
Io non sono particolarmente intelligente nè ho particolari talenti o capacità. Ma c'è qualcosa che mi fa sentire estranea a questa società, che sempre più spesso sento come una gabbia che diventa sempre più piccola.
Tanti di voi avranno provato quello che provato io, disperazione, rabbia, dolore, angoscia, sofferenza, sentirsi mancare la terra sotto ai piedi. Per altri sarà stata una notizia come le altre. Altri non si pongono neanche il problema.
Un atto, questo (perchè non credo affatto che sia morta per sbaglio), che potrebbe essere il simbolo di tutte le altre violenze gratuite perpetrate ogni singolo giorno sugli animali e sui più deboli. Io ho paura. Paura di vivere qui, con queste persone.
Noi andiamo a scuola e ci insegnano la grammatica e il teorema di Pitagora, ma nessuno ci insegna il rispetto e la compassione e nessuno ci dà un esempio da seguire in tal senso. Sono tanto bravi, tutti, fin da piccoli, ad insegnarci come ci si comporta, dobbiamo fare i bravi, non dobbiamo essere maleducati, dobbiamo rispondere bene, dobbiamo obbedire. Ma i valori che contano? Nessuno ci pensa. A nessuno importa.
E sapete che cosa? Le scuse che sento e leggo tutti i giorni mi hanno davvero scocciato. Io non sono perfetta, ma perlomeno cerco di migliorare il mio rispetto per tutto e tutti. Ci sono delle cose più facili da mettere in atto, altre più complicate. Io non amo solo gli animali, ma mi sento semplicemente di stare dalla parte dei più deboli. Le ingiustizie sui bambini mi fanno male, i soprusi sugli anziani mi fanno accapponare la pelle. L'unica differenza è che ci sono più persone che si allarmano se si tratta di esseri umani e allora la rabbia si attenua un pochino, perchè ti accorgi che c'è un sentire comune che condanna certe azioni.
Per gli animali no. Quando dici che sei vegano sono più le persone che ti guardano storto che quelle che cercano di prendere spunto. Se ti commuovi per un'ingiustizia umana sei sensibile, se lo fai per degli animali, il più delle volte sei un frustrato che non ha altro a cui pensare.
Io sono profondamente ferita. L'uomo, un mio simile, uccidendo Daniza ha ferito gravemente anche me. L'uomo ha deciso che la Terra è di sua proprietà e di conseguenza si può permettere di stabilire chi ha diritto a viverci e chi no. E, per altri animali, anche COME ci devono vivere. E allora sfuma tutto. Siamo pieni di parole, le vedo tonde, piene, che escono dalla bocca della gente, e riempiono tutto lo spazio circostante, pesanti, tronfie, e noi che diventiamo come loro, brutti e inutili quanto le parole che ci escono dalla bocca tutti i giorni.
Io sono convinta che non esista un rispetto diverso dall'altro. Se vogliamo vivere una vita degna di essere chiamata tale, il rispetto ci deve essere per tutti. Se non c'è rispetto per gli animali, non c'è rispetto per le persone. Se non c'è per le persone, non c'è per gli animali. E per l'ambiente.
E' inutile arrabattarsi e continuare a parlare di democrazie, tasse, lavoro, vacanze, di come risolvere la crisi, e di soldi soldi soldi. La vita non è quella.
Daniza sapeva che cos'era davvero la Vita. E, forse per invidia, gliel'hanno tolta.

Sara

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