giovedì 11 settembre 2014

Daniza, perdonaci. Qualcuno avrebbe voluto lasciarti in pace.



Questa volta, non so perchè, ho retto il colpo peggio del solito.
Hanno ucciso Daniza. Hanno ucciso una madre.
Milioni di pensieri come schegge nella mia testa.
In cosa dobbiamo ancora avere fiducia? In cosa dobbiamo credere? Sono stufa di sentire discorsi su discorsi sull'uomo, sulla bontà dell'uomo, sulla buona fede dell'uomo. Miliardi di scuse. Tutte buone solo per essere in grado di guardarsi ancora allo specchio domattina.
Non farei del male a chi ha fatto del male a lei, non servirebbe a niente, e i più grandi della storia ce lo insegnano. Ma ciò non toglie che una vita è stata deliberatamente spezzata. Qualcuno dirà: quante vite di esseri umani vengono spezzate ogni giorno? E sono d'accordo: un innocente rimane tale, a qualunque specie appartenga. Ma un pensiero mi buca la testa: se gli esseri umani sono fatti di violenza e la amano e spesso la giudicano necessaria, che facciano tra di sè. Daniza, e con lei tutti gli altri animali innocenti trucidati ogni giorno, è e rimarrà FUORI dalla logica umana, e allora lasciateli perdere! Lasciateli stare! Lasciateli vivere! Loro non scelgono la violenza, non scelgono la guerra, non scelgono di farsi del male solo per divertimento. E allora, lasciamoli fuori da tutto questo. Da tutta questa logica strettamente umana.
Mi ha fatto sentire così stanca questa notizia, che tutto mi è apparso piccolo e inutile. A partire da questo blog fino ad arrivare a tutti i nostri problemucci quotidiani, che ci fanno esaurire, ci fanno esasperare, ci fanno piangere, ci fanno essere scontenti della vita.
Io non sono particolarmente intelligente nè ho particolari talenti o capacità. Ma c'è qualcosa che mi fa sentire estranea a questa società, che sempre più spesso sento come una gabbia che diventa sempre più piccola.
Tanti di voi avranno provato quello che provato io, disperazione, rabbia, dolore, angoscia, sofferenza, sentirsi mancare la terra sotto ai piedi. Per altri sarà stata una notizia come le altre. Altri non si pongono neanche il problema.
Un atto, questo (perchè non credo affatto che sia morta per sbaglio), che potrebbe essere il simbolo di tutte le altre violenze gratuite perpetrate ogni singolo giorno sugli animali e sui più deboli. Io ho paura. Paura di vivere qui, con queste persone.
Noi andiamo a scuola e ci insegnano la grammatica e il teorema di Pitagora, ma nessuno ci insegna il rispetto e la compassione e nessuno ci dà un esempio da seguire in tal senso. Sono tanto bravi, tutti, fin da piccoli, ad insegnarci come ci si comporta, dobbiamo fare i bravi, non dobbiamo essere maleducati, dobbiamo rispondere bene, dobbiamo obbedire. Ma i valori che contano? Nessuno ci pensa. A nessuno importa.
E sapete che cosa? Le scuse che sento e leggo tutti i giorni mi hanno davvero scocciato. Io non sono perfetta, ma perlomeno cerco di migliorare il mio rispetto per tutto e tutti. Ci sono delle cose più facili da mettere in atto, altre più complicate. Io non amo solo gli animali, ma mi sento semplicemente di stare dalla parte dei più deboli. Le ingiustizie sui bambini mi fanno male, i soprusi sugli anziani mi fanno accapponare la pelle. L'unica differenza è che ci sono più persone che si allarmano se si tratta di esseri umani e allora la rabbia si attenua un pochino, perchè ti accorgi che c'è un sentire comune che condanna certe azioni.
Per gli animali no. Quando dici che sei vegano sono più le persone che ti guardano storto che quelle che cercano di prendere spunto. Se ti commuovi per un'ingiustizia umana sei sensibile, se lo fai per degli animali, il più delle volte sei un frustrato che non ha altro a cui pensare.
Io sono profondamente ferita. L'uomo, un mio simile, uccidendo Daniza ha ferito gravemente anche me. L'uomo ha deciso che la Terra è di sua proprietà e di conseguenza si può permettere di stabilire chi ha diritto a viverci e chi no. E, per altri animali, anche COME ci devono vivere. E allora sfuma tutto. Siamo pieni di parole, le vedo tonde, piene, che escono dalla bocca della gente, e riempiono tutto lo spazio circostante, pesanti, tronfie, e noi che diventiamo come loro, brutti e inutili quanto le parole che ci escono dalla bocca tutti i giorni.
Io sono convinta che non esista un rispetto diverso dall'altro. Se vogliamo vivere una vita degna di essere chiamata tale, il rispetto ci deve essere per tutti. Se non c'è rispetto per gli animali, non c'è rispetto per le persone. Se non c'è per le persone, non c'è per gli animali. E per l'ambiente.
E' inutile arrabattarsi e continuare a parlare di democrazie, tasse, lavoro, vacanze, di come risolvere la crisi, e di soldi soldi soldi. La vita non è quella.
Daniza sapeva che cos'era davvero la Vita. E, forse per invidia, gliel'hanno tolta.

Sara

domenica 24 agosto 2014

Vegan BBQ - mi basta lo spiedino!

Chi non si trova almeno una volta d'estate a dover affrontare una super grigliata all'aperto? E perchè non godersela anche senza mettere carne al fuoco? E' possibile! Ed è molto gustoso!

Ovviamente tanti ingredienti vegetali si possono mettere sulla griglia... le prime che ci vengono in mente sono le "solite" verdure: melanzane, zucchine, ma anche cipolle e pannocchie sono buonissime. E chi ci vieta, per cambiare un po', di cuocere alla griglia anche seitan, tofu e tempeh, ad esempio? Assumono un buonissimo sapore di affumicato e di solito fanno gola a tutti... dovrete difenderli, se li volete tutti per voi... o ancora meglio, fateli assaggiare a chiunque e la prossima volta proponete una grigliata vegan per tutti!


L'esperto della brace è senza dubbio lo stoico Marzio che non si rifiuta mai, anche con il sole di mezzogiorno :) Si è fatto le ossa alla Sagra del Seitan ed ora non lo ferma più nessuno!
Di solito preferiamo farli di solo seitan, ma a volte anche misti con tofu e tempeh.

In realtà, il segreto per la buona riuscita degli spiedini è fondamentalmente un buon seitan. Deve essere morbido e un po' spugnoso. A noi non piace "troppo" spugnoso, ma al tatto deve essere davvero morbido sennò rischiate di ottenere degli spiedini dall'aspetto e odore ottimi, ma duri e gommosi di consistenza.

Altra cosa importante è la marinatura.
Anche se non è una vera e propria ricetta, proviamo a scrivere con ordine.

Ingredienti necessari:
seitan 
salsa di soia
olio e.v.o.
rosmarino
salvia
aglio

Come si fa:
preparare la marinatura mettendo in una bacinella salsa di soia, olio e rosmarino, salvia e aglio tritati. Tenete da parte un ramettino di rosmarino.
Tagliare il seitan a dadini grandi circa come una noce, abbastanza regolari. 
Mettere tutti i dadini nella marinatura e lasciare almeno un paio d'ore, rigirando ogni tanto affinchè tutto il seitan sia ben insaporito e succoso.
Trascorso questo tempo, infilare il seitan negli stecchi da spiedino. 
Qui ci possiamo sbizzarrire e aggiungere tutto quello che ci suggerisce la fantasia: tofu, tempeh, pane, verdure a cubetti.
Adesso si possono adagiare gli spiedini nella griglia e lasciar cuocere, senza che si brucino troppo, girando ogni 4/5 minuti.  La cottura ottimale si aggira intorno ai 15 minuti, ma dipende molto da come è messa la brace.
E il rametto di rosmarino lasciato da parte? Suggerimento di Marzio: utilizzatelo per ungere gli spiedini durante la cottura, a mo' di pennello! Lo immergete nella marinatura avanzata e spennellate gli spiedini mentre stanno cuocendo... Mmmhhh!!! :D

Spero che avrete presto modo di provare! Buon BBQ! 

Con amore, dalla cucina di Sara & Marzio, alla vostra <3

mercoledì 30 luglio 2014

Polpette alle melanzane... pant pant!

...pant pant, sì! ...perchè anche se l'estate in pratica non è mai arrivata, un po' di caldo si è fatto sentire e anche la voglia di vacanze e di staccare dal computer :D 
Però le polpettine ci stanno sempre, via! E queste fanno da piatto unico... e sono comode in questa stagione: si possono mangiare con calma a casa, ma sono adatte anche da portare fuori per un pic-nic, una giornata in piscina, una pausa pranzo lavorativa, sono abbastanza versatili, direi. E si sposano bene con la maionese... yum yum!



Ingredienti (20 polpette):
1/2 kg di melanzane con la buccia
1 cipolla piccola
1 pizzico di aglio in polvere
200 g di fagioli lessati
sale
pepe
olio e.v.o.
prezzemolo fresco
1 tazza di pangrattato

per la maionese:
100 g di latte di soia non dolcificato
1 pizzico di sale
succo di ½ limone
1 cucchiaino di senape
200 g di olio di semi di girasole

Procedimento:
fare la maionese. Mettere il latte, il sale e la senape nel bicchiere del minipimer e far girare per mezzo minuto; aggiungere l’olio a filo e il limone, mentre continuate a frullare. In un paio di minuti al massimo la maionese è pronta. Mettere a riposare in frigorifero.
Passiamo alle polpette. Pulire le melanzane, togliendo solo la parte verde, e tagliarle a cubetti di un centimetro circa. Mettere a scaldare l'olio con la cipolla tritata fine e far imbiondire. Aggiungere le melanzane, un po' d'acqua (meno di mezzo bicchiere) e l'aglio. Aggiustare di sale e pepe e lasciar cuocere circa 10 minuti. 
Frullare grossolanamente le melanzane, i fagioli, il pangrattato e il prezzemolo.
Preparare una teglia con la carta da forno e accendere il forno a 200°.
Formare delle palline grosse come una noce e adagiare nella teglia. Passare un filo d'olio sopra le polpettine e infornare per circa 30 minuti.
Servire calde (ma son buone anche fredde) con la maionese.

See you soon!
Sara :D


mercoledì 25 giugno 2014

Partecipo a Re-cake... e mi sono proprio divertita! ...Torta con ciliege al balsamico e pepe nero...

Finalmente mi sono decisa ed ecco la mia prima partecipazione a Re-cake, che è giunto al nono mese e quindi alla nona edizione :)
Che cos'è? E' organizzato da cinque vulcaniche ragazze: SaraElisaMiriaSilvia e Silvia che propongono nei loro blog e nella pagina Facebook (poi c'è anche un gruppo dedicato) ogni mese una ricetta di un dolce e, rispettando le loro indicazioni, chi partecipa la ripropone rivisitata nelle forme e/o nei contenuti: ne fa una propria versione insomma! Io la trovo un'iniziativa simpatica e stimolante :)
Adesso devo capire bene dove posizionare i vari loghi, banner e simili perchè in questo sono un po' negata -.- Al massimo chiederò il loro aiuto, ormai la torta è fatta!


E che torta! Avete letto il titolo? Torta con ciliege al balsamico e pepe nero... o, nella versione originale, Balsamic cherry pie with pepper crust... visto eh?! come si dice da noi, "un se frigge mica co l'acqua"... ahah! divagazioni a parte, è stato molto interessante cimentarsi in questa torta diversa dal solito. Il ripieno è molto dolce e gustoso, cremoso ma consistente grazie alle ciliegie che rimangono a pezzi ben distinguibili e l'aceto balsamico dà davvero una nota di colore in più! La frolla con il pepe è moooolto interessante: pochissimo zucchero perchè già il ripieno è molto dolce e il pepe si sente solo leggermente quando hai già finito di mangiarla... infatti la prossima volta ne metterò di più!
Poi io, ovviamente, ho apportato delle modifiche per renderla vegana, ma non è stato difficile dato che già nella ricetta originale non ci sono le uova. Quindi ho riproposto la frolla eliminando il burro e usando l'olio e, insieme alla farina bianca, quella integrale e la semola. Nel ripieno ho semplicemente messo meno ciliegie, che sono comunque abbondanti, e al posto del miele ho usato il malto di riso, che gli somiglia per consistenza e dolcezza.  Insomma, io sono molto soddisfatta del risultato e ho in previsione di partecipare assiduamente a questa bella iniziativa :D

Quindi, adesso vi presenterò la ricetta e di seguito anche un breve tutorial fotografico su come ho fatto la copertura del dolce! :D

Ingredienti:
ripieno:
1.2 kg ciliegie
180 g zucchero di canna
2 cucchiai di malto di riso
3 cucchiai di aceto balsamico
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
60 g di farina
1 cucchiaio di amido di mais
5 chiodi di garofano interi

pasta:
200 g di farina integrale
100 g di semola di grano duro
300 g di farina 00
150 g di olio di semi di girasole
2 cucchiai di zucchero di canna
½ cucchiaino di pepe nero
1 pizzico di sale
190 ml di acqua

glassa:
1 cucchiaio di malto di riso
1 cucchiaio di acqua


Procedimento
Ripieno: snocciolate le ciliegie e mettete tutti gli ingredienti in un pentolino a fuoco medio e portate a bollore, girando di tanto in tanto. Abbassate il fuoco e cuocete il composto per 15 minuti, girando ogni tanto perchè tende ad attaccarsi. Alla fine, quando si è raffreddato, potete togliere i chiodi di garofano.
Pasta: mettete tutti gli ingredienti secchi in una ciotola capiente e mescolateli bene. Aggiungete l'olio e l'acqua (potrebbe servirne un po' più o un po' meno, dipende dalla farina e dall'umidità) e impastate fino a formare una palla. Prendete un pezzo di impasto e strizzatelo tra le dita, se si sbriciola avete bisogno di altra acqua. Lasciatela risposare.
Dividete l'impasto in due parti. Stendetene una su di un piano infarinato, fino a mezzo centimetro di spessore. Mettetela in una tortiera oliata (o con carta da forno) e tagliate i bordi per benino :), lasciandoli abbastanza alti perchè devono contenere tutto il ripieno!
Con l'altra pallina di impasto, potete preparare il "tappo" della nostra torta :) ...ma potete anche semplicemente fare delle strisce come per una crostata o lasciarla aperta sopra, come volete :) Se volete fare il tappo, come me, seguite il foto-tutorial che ho messo qui sotto.
Versate il ripieno nella base e adagiate il coperchio sopra il dolce. Per la glassa mescolate bene il malto con l'acqua. Spennellatelo abbondantemente sopra la torta.
Infornate per 1 ora e 15 minuti a 180°. Dopo circa 45 minuti, spennellate ancora la torta con il malto e l'acqua. Se vedete che si sta scurendo troppo, coprite il dolce con la carta stagnola.
Lasciate raffreddare per un'ora minimo prima di servire! 


E ora il foto-tutorial per fare il "tappo" :)

1. Con la pallina che avete lasciato da parte fate due dischi uguali di pasta.

2. Tagliatene uno a strisce; tagliate l'altro a strisce di larghezza uguale al primo, ma lasciando un bordino nella parte alta.


3. Lasciate una striscia appoggiata al piano e alzate quella successiva, fino alla fine.


4. Prendete una striscia da quelle tagliate e mettetela in senso orizzontale, poi richiudete le strisce e alzate quelle che al giro precedente erano appoggiate al piano.


5. Continuate così fino alla fine.


6. Tagliate bene i bordi.


7. Adagiate la pasta sopra la torta :)


Con la pasta e il poco ripieno avanzato, ho fatto 3 mini crostatine... non ci si può distrarre un attimo che subito qualcuno (mammaaaaaaaa!) prova a rubare pezzi di pasta!!!


Infine, vi lascio la locandina di Re-cake!

Soddisfatta, vi saluto! 
Sara

venerdì 20 giugno 2014

Un vegan buffet ad opera d'arte! - Idee per un buffet vegan + Hummus di ceci!

Ehilà followers,
Come state? Ormai è qualche mese che questo blog è aperto e spero che vi stiate appassionando alle nostre ricette tanto quanto noi... 
Il post di oggi è dedicato proprio al "Ma buono, mi dai la ricetta???"
Dedicata a coloro che mi hanno chiesto la ricetta del mio Hummus improvvisato, che a quanto pare è stato fortemente gradito.
 Dove? All'art party che si è tenuto in un'ormai noto negozio della nostra città, lo Spazio Libero.
Domenica 15 giugno si è svolta una giornata dedicata all'arte, con tanto di esposizione artistica libera da parte di chiunque volesse mostrare le proprie opere, oltre ad una giuria di artisti affermati locali!
Il clou della giornata, che poi è quello che interessa a noi, era il buffet! 
Il rinfresco è stato spaccato in due, vegano e "cicciaiolo" per così dire! 
Quindi io e mia mamma ci siamo trovate a dover allestire un buffet che fosse abbondante e sopratutto adatto ai palati di tutti gli onnivori presenti.
Sicuramente la prima cosa da fare era sentirsi motivati ed io lo ero un sacco nel mio outfit da vegana accanita pronta a sfamare tutti senza pietà (si ringrazia Sara per la fantastica maglietta che mi ha regalato per il mio compleanno <3)

Quindi ci siamo Sdate ai fornelli per ben due giorni consecutivi, producendo:

Tre antipasti: 
ciacce bianche alle patate e ai pomodorini
Rotolini di piadina di riso farcite con stracchino di riso, pomodorini e rucola
Hummus che abbiamo accompagnato con della ciaccia croccante al rosmarino, al sesamo o al cumino.

Tre primi:
Fusilli integrali con pomodori secchi, olive e pinoli 
Farro al pesto dolce di rucola e pomodori 
Cous cous ai pomodorini (classico e sempre in voga! ;P)


Arrivati al momento dei secondi, ecco che arriva l'immancabile IMPREVISTO! La signora che aiuta mia nonna con le pulizie ha pensato bene di infilare nell'acqua per lavare i piatti una certa terrina che se ne riposava in tranquillità sul piano della cucina con un piatto sopra a coprirla... 
La terrina in questione era questa qui piena di seitan fatto il giorno prima...traete le vostre conclusioni.

Fortunatamente la metà era già stata sfruttata per produrre delle squisite polpette alle erbe, ma restava comunque un secondo che mancava e io avevo già frullato i ceci per fare una bella salsa per accompagnare il seitan! Ed ecco l'illuminazione... Facciamo il polpettone di ceci! 
La fortuna, nella sfortuna, è stata dalla mia e la farina di glutine e le patate avanzate delle ciacce erano sufficienti per dare vita a questo bel polpettone di ceci ripieno di purè alla maggiorana!
ecco pronti quindi i 

Due secondi:
Polpette di seitan alle erbe
Polpettone di salvataggio

Per quanto riguarda i dolci, anche li non ci siamo fatte mancare niente e abbiamo soddisfatto anche molti palati scettici con Tre dolci:
Palline di tofu, cacao e cocco
Vegan sacher torte
dolce cremoso alle fragole di Sara (proprio quello del post precedente!)

Naturalmente, vegano o no, il buffet è stato spolverato e credo che possiamo ritenerci molto soddisfatte della nostra piccola parte che a quanto pare è stata apprezzata! 
In particolare come vi avevo accennato, mi è stata chiesta un paio di volte la ricetta per l'hummus che ho deciso di proporre proprio qui, così che anche voi possiate farne tesoro (e banchetto!)

HUMMUS:
300gr di ceci lessati
mezzo spicchio d'aglio senza anima
1 cucchiaio di cumino
1 cucchiaio di tahin chiaro
1 limone spremuto
Sale a piacere
olio evo 1 cucchiaio

Mettete tutto nel mixer e frullate finchè non otterrete una bella crema densa e saporita.
Aggiustate di sale a vostro piacimento, fate comunque attenzione perchè è un impasto già molto saporito di per sè!

Come vi ho scritto sopra, consiglio di accompagnarlo con della ciaccia croccante al sesamo o cumino!

Sperando che il nostro buffet possa ispirarvi e che vi piaccia anche questa versione di hummus, con un'aglio meno spiccato e un po più incentrata nei ceci e nella tahin che si riconosce nel retrogusto, vi lascio con le foto del buffet e della festa... Fateci sapere come sempre cosa ne pensate... 
Alla prossima <3

Chiara

Antipasti e alcuni dei primi. 
Primi freddi e ciaccia.
i dessert!
I cartelli che avevo messo per fare un po di sana informazione! 
Due delle artiste presenti, Gea e Antonella!
Alcune delle opere presenti...

Funk Blaster: i dj per il fine serata!

Gelato velocisssssimo!

Benritrovati!
con queste giornate di caldo afoso che ci sono state qui, mi è presa subito una voglia pazza di qualcosa di rinfrescante... e cosa c'è di meglio che un buon gelato appena fatto? e senza gelatiera... non invento niente di nuovo eh!! ...ma se qualcuno di voi ancora non lo conoscesse, credo che vi tornerà utile prima o poi durante l'estate ;)


Servono solo delle banane (ma potete sbizzarrirvi e provare tanta altra frutta e mix di frutta) e un buon frullatore che abbia la funzione di tritaghiaccio.

Mettete le banane tagliate a pezzi in surgelatore e lasciatele almeno un paio d'ore.
Mettetele a frullare azionando la funzione tritaghiaccio e abbiate pazienza che il frullatore faccia il suo sporco lavoro!
Io l'ultima volta ho aggiunto anche un po' di latte di riso al cocco, mi ha aiutato nel frullare tutto e avere un risultato super cremoso... fate largo alla fantasia e inventate i vostri gusti di gelato preparati al momento! Yum-yum!!

Alla prossima, Sara

mercoledì 4 giugno 2014

Belle, rosse e dolci fragole...

Ben ritrovati! 
la primavera è davvero sbocciata in tutte le sue forme e colori... e menomale, siamo a giugno!! :D e una tra le tante sue manifestazioni che adoro sono proprio le fragole, dolci, succose e con un gusto deciso e pungente.

Bando alle ciance, voglio presentarvi subito questo dolce, che ho adorato dalla prima volta che l'ho visto, provato, mangiato!

Ho provato una base tipo pan di Spagna, diversa da come faccio di solito, prendendo spunto da qui!
Poi ho pensato al tiramisù, ma che fosse più fresco e primaverile ed ecco un bel dolce cremoso alle fragole, che è piaciuto a tutti, anche alle maestre a scuola che hanno chiesto ardentemente la ricetta :)

Eccolo qua, lo condivido con voi!




Ingredienti:

per la base:
200 g di farina bianca
100 g di fecola di patate
150 g di zucchero a velo di canna (metodo con frullatore)
1 bustina di cremor tartaro
3 cucchiai di olio di mais
scorza di 1 limone grattugiata
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di bicarbonato
160 g di latte di riso

per la farcia:
½ kg di fragole
½ limone
1 cucchiaio di zucchero di canna integrale

per la crema:
500 ml di latte di soia 
25 g di farina 
15 g di amido di mais
40 g di zucchero 
scorza di limone
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
250 ml di panna vegetale da montare (fredda di frigo)

Premessa al procedimento:
purtroppo non c'è ancora (o almeno io non la trovo) una panna vegetale da montare senza olio di palma. Per questo motivo, non la usiamo praticamente mai. In questo caso ci concediamo uno strappo alla regola, raccomandandoci che tale rimanga. :)


Procedimento:
prima di tutto prepariamo il nostro zucchero a velo di canna, semplicemente frullando lo zucchero alla massima velocità!
Tagliamo le fragole a fettine sottili, unendo il cucchiaio di zucchero e il limone. Mettiamole in frigo a riposare così che formino la loro bella acquina dolce e succosa che ci servirà per bagnare la base.
Poi prepariamo e inforniamo la base.
Mettere in una ciotola lo zucchero a velo e un paio di cucchiai di acqua. Frullare con le fruste elettriche fino a raggiungere la consistenza di una cremina. Unire la farina, la fecola, il lievito, il sale, il bicarbonato, la scorza di limone e mescolare tutto insieme. Infine aggiungere l'olio e il latte di riso e montare il composto con le fruste elettriche per un paio di minuti.
Infornare a 180° per 35 minuti. Lasciar raffreddare.  
Nel frattempo si prepara la crema.
Mettere in un pentolino sul fuoco circa 400 g di latte, aggiungendo lo zucchero, la scorza di limone e la vaniglia.
In una ciotola a parte mescolare con una frusta il latte rimanente insieme alla farina e all’amido, facendo attenzione a non formare grumi.
Quando il latte sul fuoco sta per bollire, unire la “pastella” e portare ad ebollizione sempre mescolando con la frusta. Cuocere per pochi minuti, sempre mescolando.
Lasciar raffreddare la crema, coprendola a contatto con carta trasparente per alimenti, per evitare la formazione della pellicola in superficie e conseguenti grumi.
Montare la panna e, quando la crema sarà completamente fredda, unirla delicatamente e mettere in frigo a riposare.
Ora possiamo prendere il nostro pan di spagna e dividerlo in due (o in tre, dipende da quanto è venuto alto), come se lo dovessimo farcire in mezzo. Poi possiamo dividere ogni strato in tre o quattro strisce. Decidete voi le dimensioni, in base alla teglia in cui lo servirete.
Assembliamo il dolce. 
Prendiamo una teglia e adagiamo nel fondo delle strisce di pan di spagna, a distanza di 1 cm circa una dall'altra. Mettiamo il liquido che avranno rilasciato le fragole in un bicchiere e diluiamolo con il doppio dell'acqua. Bagniamo bene il pan di spagna con il liquido delle fragole. Se non dovesse bastare si può fare la bagna semplicemente con dell'acqua, limone e succo d'agave o zucchero di canna. Ricopriamolo abbondantemente con la crema e cospargiamo di fragole. Facciamo un altro strato uguale e voilà!! Si può mangiare anche subito, ma migliora se si lascia riposare in frigo almeno mezza giornata.

Fatelo! Ne vale la pena!
Sara